La ludoteca #16 – Oh My Goods! Tutorial

La ludoteca #16 – Oh My Goods! Tutorial

Transcript Oh My Goods! Tutorial

Ciao ragazzi, oggi parliamo di un gioco che sta riscuotendo successi da tutti i fronti. Perché con 10 euro di spesa e una scatolina che si può portare ovunque, avrete una bella sfida per le vostre menti. Sto parlando di Oh my goods, di Alexander Pfister del 2015, da 2 a 4 giocatori. Vediamo come si gioca!

Setup e regole

Consegnate a ciascun giocatore, da tenere davanti a sé, un lavoratore (con lo sfondo marrone), e un bruciatore di carbone iniziale, riconoscibile dal retro azzurro, che è il primo impianto di produzione che possediamo. Posizionate sul tavolo gli assistenti, con lo sfondo grigio, a disposizione. Se ne utilizzano 4-6-8 a seconda che si giochi in 2-3-4. Mischiate tutte le altre carte con retro marrone e posizionatele a faccia in giù a formare il mazzo di pesca. consegnate 5 carte a ciascuno, la mano iniziale, e poi ognuno posiziona 7 carte a faccia in giù sul suo bruciatore. Le carte in oh my goods hanno diversi utilizzi, quelle così posizionate rappresentano le merci prodotte dall’edificio in questione, in questo caso pezzi di carbone.

Le stesse carte, sul fronte, rappresentano gli impianti di produzione, caratterizzati da un costo di costruzione in monete (pagabile vendendo le merci), dai punti vittoria che darà a fine partita, e in basso dalle indicazioni per metterlo in funzione. Questo edificio ad esempio necessita di due grani e un legno, che sono le icone a sinistra, per poter produrre unità di carbone, l’icona centrale. L’icona a destra rappresenta le catene produttive, che vedremo dopo. Il valore di una singola unità della merce prodotta è indicato nel simbolo moneta al centro. In questo caso ogni pezzo di carbone vale una moneta, perciò all’inizio ognuno parte con merci per un valore di 7 monete.

Il gioco si svolge in turni, divisi nelle seguenti fasi:

  • Pescare nuove carte
  • Prima fase del mercato
  • Posizionamento lavoratore e scelta dell’impianto da costruire
  • Seconda fase del mercato
  • Produzione e costruzione

Tutti i giocatori giocano contemporaneamente tutte le fasi, nella prima, i giocatori hanno la possibilità di scartare tutta la propria mano (almeno tre carte) e pescare altrettante carte coperte dal mazzo. Poi, il giocatore di turno consegna due carte a tutti.

Nella seconda fase inizia il mercato e il giocatore di turno scopre, una per volta, carte dal mazzo di pesca finché non usciranno due simboli mezzo sole. Quelle dei simboli a sinistra sono le risorse ora disponibili per far funzionare i propri impianti di produzione. Se il mercato non offre quelle necessarie, si possono usare quelle che si hanno in mano, che andranno scartate per essere usate, mentre quelle del mercato restano disponibili per tutti. Tenete presente che si scopriranno nuove risorse nella successiva fase di mercato.

Nella terza fase si deve decidere su quale impianto far lavorare il proprio lavoratore posizionandolo sotto di esso. Se lo si posiziona dal lato della produzione regolare, si necessiterà di tutte le risorse richieste dall’impianto e si produrranno due unità del la merce indicata, se invece si pensa di non avere tutte le risorse necessarie nel mercato e in mano e non si vuole rischiare di attendere quello che uscirà nella seconda fase di mercato si può posizionare il lavoratore dal lato della produzione disordinata e sarà richiesta una risorsa a scelta in meno, producendo però solo una unità della merce indicata.

Infine, ognuno sceglie se vorrà costruire un impianto di produzione durante questo turno scegliendolo dalla propria mano e ponendolo coperto accanto a sé.

Nella quarta fase, ovvero la seconda fase di mercato, il giocatore di turno gira nuovamente una carta alla volta finché trova due mezzi soli. Questo è il mercato definitivo.

Infine c’è la fase di produzione e costruzione, da svolgersi a partire dal giocatore di turno. Ciascuno controlla di avere, tra quelle disponibili al mercato e quelle in mano, le risorse necessarie per far produrre l’edificio in cui si è deciso di far lavorare il proprio lavoratore. Se è necessario usare risorse dalla mano, si scartano e si producono una o due merci a seconda del tipo di produzione scelta, prendendole dal mazzo di pesca. Poi si attivano le catene produttive: solo per l’edificio o gli edifici che hanno prodotto in questo turno, se si hanno le risorse richieste a destra (in mano o come merce prodotta da da altri impianti) si possono mettere direttamente sull’edificio e valgono come altre merci prodotte. Se sono indicate due risorse, vanno messe entrambe come due merci ulteriori. Questa operazione si può svolgere più volte.

Infine si costruisce l’edificio messo coperto in precedenza. Se non ce lo possiamo Permettere, torna in mano. Il costo si paga scartando merci prodotte sui nostri edifici, controllandone il valore. Ad es. Per pagare sei monete posso pagare con 6 carboni di valore 1. Anche se fosse dovuto, non si riceve resto. L’edificio resta a faccia in su, è ora costruito e dal prossimo turno ci potremo far lavorare il nostro lavoratore. Esistono anche edifici non produttivi, gli uffici commerciali che danno bonus come carte in più a inizio turno o risorse sempre disponibili.

Se non si costruisce niente, si può in alternativa acquistare un assistente (uno per turno, con un massimo di due a partita), pagandone il costo in alto a sinistra e posizionandolo sotto un edificio a scelta. Lo si potrà muovere solo pagando due monete nella fase di posizionamento lavoratori. Possiamo assoldare un assistente solo se abbiamo già costruito gli edifici dei colori indicati. L’assistente produce sempre e solo in maniera ordinata, necessitando di tutte le risorse, e produce una sola merce, mai due. In ogni edificio può lavorare sempre e solo un personaggio.

A fine turno si elimina il mercato e si riparte dalla fase uno. Il gioco termina quando un giocatore costruisce il suo ottavo edificio. A quel punto si termina il turno e se ne svolge un altro intero in cui si possono attivare tutte le catene produttive, anche quelle degli impianti che non hanno prodotto in quel turno.

Al termine si contano i punti vittoria sugli edifici costruiti, sugli eventuali assistenti e si converte il valore delle merci: ogni 5 monete 1 punto. Chi ha più punti è il vincitore!

 

Impressioni

Come si fa a non amare oh my goods? Dopo una prima partita in cui si cerca di familiarizzare con i vari usi delle carte e con le catene produttive, si entra in un mondo fantastico. 110 carte e la profondità di un German ben strutturato. L’unica pecca è la ripetitività che si può trovare se capitano in mano sempre gli stessi edifici, ma le tipologie sono numerose e solitamente ci si può sbizzarrire. Inoltre viene un po’ la tentazione di costruire ad ogni turno un edificio qualsiasi senza strategia solo per non restare indietro visto che all’ottavo termina il gioco, invece ragionando bene sugli edifici e le possibili combo di catene produttive prenderete davvero il largo!

Insomma Un gioco portatile, ma non banale, che accontenterà anche i palati più esigenti.

Fateci sapere se l’avete provato e cosa ne pensate. Alla prossima e buon gioco!

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