Ludopedia #1 – “Il cinghiale” definizione

Nasce una nuova rubrica per avvicinare appassionati e curiosi allo slang del giocatore da tavolo. Entrando in questo mondo meraviglioso, vi accorgerete in poco tempo che esiste una curiosa terminologia che usano i giocatori per definire atteggiamenti, categorie di giochi, meccaniche e così via.

Addentrarsi in questo vocabolario non è facile, per questo vi viene in aiuto la LUDOPEDIA, serie di articoli brevi con la definizione dei termini più importanti. Cominciamo con…

CINGHIALE

Si definisce “cinghiale” un gioco particolarmente corposo, ostico, tipicamente dal regolamento lungo e complicato.
Sono titoli da non proporre a neofiti, ma apprezzati da hard core gamer che non si spaventano all’idea di passare ore o addirittura intere giornate al tavolo.

Un cinghiale necessita di molta dedizione e concentrazione per l’apprendimento delle regole e durante la partita, sovente genera paralisi d’analisi nei giocatori il cui cervello va in fumo cercando di pianificare attentamente le proprie scelte. Ogni mossa infatti, ha decine di implicazioni ed è necessario ottimizzarle per non sprecare tempo ed energie. Doti matematiche sono gradite per calcolare e prevedere il risultato delle mosse.

Il concetto è quasi sempre affiancato a quello di German Game, tipico genere strategico/gestionale che prevede lunghi calcoli per riuscire a incastrare al meglio tutti gli elementi del gioco.

Attualmente si considerano cinghiali molti titoli di Rosenberg (La festa per Odino, Caverna), di Vital Lacerda (The gallerist), di Vlaada Chvàtil (Mage Knight, Through the Ages). Voi cosa considerate cinghiali? E quali sono i vostri preferiti?

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