Nagaraja Tutorial – Gioco da tavolo per due – La ludoteca #88

Transcript del videotutorial di NAGARAJA.

 Avventurieri preparatevi ad entrare nel tempo maledetto, oggi si gioca a Naga Raja.

ciao ragazzi, io sono Miss Meeple, sul mio canale scoprirete giochi da tavolo per grandi e bambini. Oggi parliamo di un gioco per due soli giocatori della durata di 30 minuti circa, si tratta di Nagaraja, firmato da Bruno Cathala e Théo Rivière. L’ho acquistato a Modena Play da Oliphante. Due archeologi sfruttano due entrate al tempio e dovranno costruirsi un percorso per arrivare alle reliquie sacre, cercando di evitare quelle maledette. Noi vediamo subito come si gioca, ma se volete passare direttamente a  Pro e Contro e alle mie Impressioni, ci sono i link di navigazione nella descrizione.

Setup e regole

 Ogni giocatore riceve una plancia tempio con i 3 ingressi verso di sé. In corrispondenza dei 9 nascondigli laterali si posizionano le tessere reliquia a faccia in giù. Sul lato opposto ci saranno reliquie sacre, da 3 a 5 punti vittoria, e 3 reliquie maledette, da 6 punti vittoria. Se un giocatore scopre tutte e tre le sue reliquie maledette perde immediatamente la partita. Se un giocatore scopre 25 punti vittoria, vince la partita.

 Le tessere percorso formano una pila a faccia in giù, così come le carte. Consegnate 5 carte ad ogni giocatore.

La tessera trappola va tenuta da parte. Gli amuleti vengono mischiati a faccia in giù. Create una riserva di bastoncini fato.

Tirate due bastoncini marroni a testa per determinare il primo giocatore, ovvero colui che ottiene il maggior numero di puntini.

Il primo giocatore ottiene la pergamena e diventa la Guida. Scoprite la prima tessera percorso, ad ogni round sarà messa in palio un nuova tessera. Se si scopre una tessera con una cripta, ci si posiziona sopra un amuleto a faccia in giù.

Le tessere si otterranno lanciando i bastoncini del fato. Ci sono due risultati possibili, punti fato, che serviranno ad ottenere le tessere, o Naga, che serviranno ad attivare gli effetti speciali delle carte in mano.

 Le carte hanno due possibili effetti. Se si usa la parte alta, questa indica i bastoncini da tirare nel round. La parte bassa invece riporta un effetto speciale, attivabile con i risultati Naga.

 La partita si compone di un numero variabile di round e termina con la vittoria del giocatore che raggiunge per primo 25 punti vittoria grazie alle reliquie scoperte, o con la sconfitta del giocatore che scopre 3 reliquie maledette.

 Ogni round si compone di 4 fasi:

La chiamata del fato

Il confronto

L’esplorazione

LA nuova distribuzione

 Nella prima fase, chi ha la pergamena deve giocare almeno una carta dalla sua mano. Se ne vuole giocare di più, deve usare solo carte con lo stesso simbolo in alto. Le lascia sul tavolo a faccia in giù. L’avversario fa lo stesso, seleziona un numero di carte dalla sua mano, almeno una, con lo stesso simbolo. Le carte vengono scoperte contemporaneamente.

Entrambi prendono i bastoncini del fato disegnati sulla carta o sulle carte e li lanciano.

Poi si confrontano i risultati. Se c’è almeno un Naga, a partire dalla guida ogni giocatore può attivare un suo naga, e poi ci si alterna fino a che non sono stati attivati tutti i naga, o fino a che i due giocatori non passano consecutivamente. Non è obbligatorio usare i propri naga.

Usare un naga significa giocare una carta qualsiasi dalla mano per attivarne l’abilità speciale in basso.

 Vediamo alcune abilità delle carte: far scartare bastoncini all’avversario, rilanciare i propri bastoncini, aggiungere punti fato, sbirciare una reliquia, scambiare il posto di due reliquie, ruotare una tessera, spostare una tessera, pescare carte, far scartare carte all’avversario, posizionare la tessera trappola nel tempio avversario.

Le frecce rosse indicano che l’abilità si attiva sull’avversario, le frecce bianche indicano che si attivano su se stessi, le doppie frecce lasciano libera scelta su chi attivarle.

 Dopo che tutti hanno attivato i naga, chi rimane con più punti fato vince la piastrella. In caso di parità vince la guida. Tutte le carte giocate vengono scartate.

 La tessera vinta va posizionata subito sul proprio tempio, o accanto ad un ingresso, o ortogonale ad una tessera già piazzata.

Non appena una percorso congiunge un ingresso ad una reliquia, questa si gira e il giocatore ottiene i punti vittoria indicati. Se il percorso cambierà durante la partita, la reliquia verrà coperta di nuovo. Se un percorso congiunge un ingresso ad un amuleto, il giocatore lo prende, lo guarda e lo tiene nascosto accanto a sé.

 Gli amuleti possono dare punti aggiuntivi da tenere nascosti fino alla fine, bloccare effetti delle carte e quindi sono da giocare mentre si attivano i naga, o far pescare carte e si possono attivare quando si desidera.

 Il giocatore che non ha ottenuto la tessera percorso diventa la nuova guida, prende la pergamena, pesca 3 carte  e ne cede una all’avversario.

 Si scopre una nuova tessera e inizia un nuovo turno.

 La partita termina immediatamente non appena un giocatore dichiara di aver raggiunto i 25 punti vittoria tra reliquie scoperte e eventuali amuleti. Egli è il vincitore.

Oppure la partita termina immediatamente se un giocatore scopre la sua terza reliquia maledetta, in questo caso vince il suo avversario.

Oppure la partita termina se un giocatore riempie i 9 spazi del suo tempio senza raggiungere le condizioni di vittoria o sconfitta. In questo caso vince chi ha il numero maggiore di punti.

Impressioni

Naga Raja è un gioco che incuriosisce molto dall’esterno, ha dei bei materiali ben curati, una scatola con gli inserti sagomati, e i dadi tradizionali a forma di bastoncino che sono molto belli anche se un po’ scomodi da tirare.

E’ una corsa ad arrivare prima a scoprire le proprie reliquie, quindi ogni tessera è importante da vincere. Per farlo si possono sfruttare le abilità delle carte, ma fare un buon tiro subito mette già in un buona posizione, quindi le carte con i bastoncini marroni, quelli che danno più punti fato, saranno quasi sempre usate per averli durante il lancio e non per le abilità speciali.

Vorrebbe essere un gioco di combo, ma per come l’ho vissuto io, è risultato più un gioco di lancio di dadi. E’ tutto molto dettato dalla fortuna, la pesca delle tessere, la pesca delle carte, le reliquie nascoste, gli amuleti segreti, c’è veramente poco spazio per ragionare tatticamente.

La gestione della mano di carte è strana, perché la volontà di vincere una tessera a tutti i costi, soprattutto quelle con gli angoli giusti, o con gli amuleti, spesso spinge a giocare tantissime carte insieme per avere un lancio potente.

Il problema è che poi ci si ritrova senza carte, senza abilità da attivare, e già dal turno successivo si può fare ben poco. Il fatto di pescare due carte se non si è vinta la manche precedente e cederne solo una all’avversario cerca di bilanciare la situazione, ma anche due carte sono sempre troppo poche per poter fare qualcosa.

A me ha dato una sensazione di frustrazione in vari momenti: o mi ritrovavo senza carte, o con carte dalle abilità poco utili, o non usciva la tessera con la curva a sinistra che mi serviva, o pescavo amuleti scarsi, perché diciamolo, gli unici amuleti che vale la pena avere sono quelli con i punti vittoria…

Per quanto possibile, si cerca di eliminare l’alea, ad esempio il brivido del non sapere se la reliquia nascosta sarà sacra o maledetta si sente poco, perché tutti useranno l’abilità di sbirciare le reliquie per andare a colpo sicuro. Magari ci si può prendere un rischio sul finale, per battere sul tempo l’avversario.

Perché comunque, sul versante positivo, il gioco è risultato sempre molto bilanciato, è studiato bene perché più o meno si ottiene una tessera a testa, o comunque ci si alterna abbastanza. Se vinco una tessera, al turno dopo avrò solo una carta, inutile perché scartata  dal mio avversario, e lui vincerà i pareggi. Quindi il punteggio sale in contemporanea e vince chi riesce a dare la zampata finale.

Sono una fan dei giochi per due, ma questo Nagaraja mi ha lasciato poche emozioni, forse sono di natura troppo pacifica, e giocando in maniera più aggressiva boicottando l’avversario avrei avuto maggiori soddisfazioni. Fatemi sapere se avete avuto esperienze diverse, mi farebbe piacere avere la vostra opinione.

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